Alida Bernardi

Anno di nascita 1965, la mia vita divisa tra due sponde di fiume: il Ticino.
L’infanzia nella sponda piemontese ed il resto della vita su quella lombarda.
Credo che non potrei vivere senza una pozzanghera d’acqua accanto.
Dal 2019 ho lasciato il fiume e mi sono spostata in un piccolo comune, Osmate; sotto casa non c’è più il Ticino, ma un piccolo lago, solcato da cigni, papere e sportivi in canoa.
Ho iniziato gli studi nel lontano 1978, prima Istituto magistrale e poi l’università degli studi di Milano: facoltà Scienze Motorie, allora era l’ISEF Lombardia.
In realtà il mio sogno era lo S.P.I.D, Scuola Professionale Insegnanti Danza, stroncato sul nascere da una famiglia di semplici operai: impossibile conciliare le due cose.
Avevo già “solcato” il palcoscenico fin dai primi anni di età, un inizio di ginnastica ritmica in breve sostituito dal mio amore di sempre: la danza; avrei dovuto aspettare ancora un po’.
Finita l’università ho iniziato a lavorare in varie palestre, ma questo mi ha permesso finalmente di riprendere le scarpette appese al chiodo e riaprire il cassetto dei sogni con la chiave che avevo sempre gelosamente tenuto tra le pagine del cuore.
Finalmente i tasselli iniziano ad incastrarsi al punto giusto.
Da allieva ad insegnante nella scuola dove ho ripreso gli studi di danza: non ringrazierò mai a sufficienza la mia maestra olandese Marjike per avere creduto in me.
Intanto la scuola italiana mi chiama, ed io, quasi obbligata da una famiglia tradizionale, inizio a lavorare nell’istruzione, senza lasciare le scarpette: le tengo strette strette.
Dopo due anni, a 29 per la precisione, capisco che devo prendere una decisione o la scuola o la danza.
Non ho dubbi, consegno la lettera di dimissioni all’ente scuola ed entro con un sorriso nel cassetto, mi ci tuffo proprio.
Inizia finalmente la mia vita con la danza, le lezioni, gli stage, le formazioni al Teatro Nuovo ed al Regio di Torino, le masterclass al Teatro Giuditta Pasta di Saronno e poi i concorsi, le vittorie, i riconoscimenti, l’Italia dei teatri e nel 2000 la compagnia di danza.
La compagnia è un’altra lunga meravigliosa storia, mi porta in luoghi inimmaginati, Parigi, Londra e le produzioni video in 3 continenti.
In mezzo a tutto questo il regalo più bello, l’arrivo di mia figlia Micol nel gennaio 2002.
Poi la vita a volte decide che il tuo cammino da lineare debba cambiare rotta e tu non puoi far altro che percorrere questo nuovo sentiero.
La danza è sempre presente, solo come insegnamento ed in misura minore, il pilates è diventata la mia professione anche se il cuore resta e resterà sempre tra le pieghe della musica ed una piroetta leggera.